Posizioni

Il PS sostiene una Politica a favore di tutti e non di pochi. Per questo è il nostro Partito.

La Piattaforma Riformista raggruppa e rappresenta le voci socialiste liberali all’interno del PS e si rivolge agli elettori socialisti liberali. In questo modo, contribuisce a rafforzare il PS. Accogliamo tutti coloro che ci sostengono in quest’ottica.

I valori e le posizioni fondamentali della Piattaforma Riformista sono esposti in un «Carte di base». Il documento è il risultato di un’ampia consultazione avvenuta nel 2017, alla quale hanno partecipato 108 persone (vedi Rapporto di consultazione). Nel 2021, il documento è stato rielaborato e stato approvato il 19 giugno 2021 dall’assemblea costituiva dell’associazione «Piattaforma Riformista”. Socialisti Liberali nel PS Svizzero».

La Piattaforma Riformista elabora documenti tematici e prende posizione riguardo a temi politici attuali.

Digitalizzazione
 

Sei Tesi e Richieste

1. Strategia futura per la “Società 4.0”

La Svizzera potrà mantenere il suo benessere solo se sarà all’avanguardia nella digitalizzazione (“Economia 4.0”). Ma anche gli effetti sociali della digitalizzazione meritano la nostra attenzione. È necessario uno sviluppo non di parte e interdisciplinare di una strategia “Società 4.0”. Non si tratta solo di mantenere l’attrattiva della Svizzera come piazza economica, ma anche e soprattutto di aprire prospettive alle persone in modo che si sentano sicure nel loro cammino verso il futuro e siano in grado di sviluppare le loro capacità e i loro interessi.

2. Adeguamento dei requisiti di legge e riduzione degli ostacoli normativi

La digitalizzazione sta creando rischi finora sconosciuti e nuove sfide globali per il controllo e la tassazione delle aziende predominanti. Allo stesso tempo – ed è altrettanto importante – porta a una maggiore diversità nell’economia, poiché le nuove aziende innovative possono entrare sul mercato più velocemente e con meno investimenti di capitale rispetto a quanto sin qui avvenuto. La Svizzera ha tutto l’interesse ad essere un Paese attraente per queste start-up. Ciò richiede un migliore accesso al capitale di rischio, sgravi fiscali adeguati, procedure non burocratiche e l’eliminazione di inutili ostacoli normativi (compreso un orario di lavoro più flessibile).

3. Rafforzare le imprese individuali e le microimprese e semplificare la sicurezza sociale

Un numero crescente di piccole imprese sta contribuendo a dare forma alla digitalizzazione. La loro situazione deve essere rafforzata riducendo il loro carico di lavoro amministrativo e adattando i requisiti di legge al mondo digitale. Particolare attenzione deve essere prestata alla sicurezza sociale per le persone che offrono il loro lavoro su piattaforme informatiche. Grazie alle possibilità digitali, le semplificazioni nella gestione tecnologica della sicurezza sociale devono essere portate avanti. Anche i passi più importanti – come la sostituzione dei regimi di previdenza sociale esistenti con un regime generale di assicurazione del lavoro – devono essere fatti in virtù delle maggiori possibilità tecnologiche.

4. Uso e promozione dell’economia delle piattaforme informatiche

L’economia delle piattaforme informatiche crea un enorme valore aggiunto e un accesso pratico a una vasta gamma di prodotti e servizi per i consumatori. Grazie al collegamento in rete di persone e aziende, permette un’allocazione più sensata ed ecologica di fondi e risorse. È quindi importante promuovere questa nuova forma di economia e stabilirne un quadro appropriato invece di rallentarne gli sviluppi.

5. Stato innovativo e servizio pubblico

Lo Stato e la società civile hanno anche un grande interesse a fare un maggiore uso di modelli di servizio collaborativi, come l’imprenditoria delle piattaforme informatiche per l’assistenza di prossimità, gli scambi di tempo per il volontariato, l’uso dell’intelligenza artificiale per l’inserimento professionale nel mercato del lavoro. Il potenziale offerto dalla digitalizzazione, dalla robotica e dall’intelligenza artificiale deve essere sfruttato in modo mirato dallo Stato e dal servizio pubblico nell’interesse dei cittadini.

6. Offensiva della Formazione a tutti i livelli

Ci saranno vincitori e vinti sul mercato del lavoro. Un’offensiva educativa si rivelerà la politica sociale più efficace e la politica economica più sostenibile. È necessario uno sforzo a livello di formazione continua: è principalmente compito delle aziende qualificare i propri dipendenti attraverso la digitalizzazione dell’azienda. Tuttavia, i politici devono anche prestare maggiore attenzione alla questione delle opportunità di formazione e perfezionamento professionale e del loro finanziamento.

Per saperne di più (in tedesco solamente): «Sociétà 4.0: contribuire attivamente alla sua trasformazione e considerarla come una chance»; «Modulare la flessibilizzazione in modo sociale: Nuovi modelli d’impiego; durata del lavoro» (Agosto 2017)

Politica europea: Accordo istituzionale (InstA) / Accordo quadro con l'UE

Il proseguimento del percorso bilaterale tra la Svizzera e l’Unione europea è di fondamentale importanza per la Svizzera, soprattutto per la piazza economica e scientifica, e deve quindi essere garantito. Le trattative tra le parti sociali, i partiti e il Consiglio federale sono quindi necessarie per poter presentare una posizione negoziale unitaria nei confronti dell’Unione europea e per ottenere le maggioranze politiche interne che costituiscano un’ampia alleanza di sostegno alla posizione negoziale. Altrettanto importante è il mantenimento della protezione dei dipendenti nel quadro delle misure di accompagnamento. Adeguamenti tecnici come l’abbreviazione del periodo di registrazione da 8 a 4 giorni per l’impiego a breve termine di lavoratori dell’UE in Svizzera sono in gran parte possibili senza sacrificare la protezione dei salari, e alcune lacune nella protezione dei salari possono anche essere attenuate da misure di compensazione interne. La tutela degli interessi dei lavoratori è ampiamente accettata anche in altri Stati dell’UE e può quindi essere applicata nel contesto dei negoziati con l’Unione Europea.

La Svizzera si trova nel cuore dell’Europa e la nostra prosperità e sicurezza sono strettamente legate al destino dell’Europa. Noi socialdemocratici abbiamo un atteggiamento fondamentalmente positivo nei confronti dell’integrazione europea, e l’attuale programma dei partiti fissa come obiettivo a lungo termine l’adesione all’UE. Attualmente, tuttavia, l’approccio bilaterale è l’unico compromesso in grado di garantire una maggioranza per la regolamentazione delle relazioni intergovernative tra la Svizzera e l’Unione europea (UE) e richiede una grande apertura politica e la volontà di cooperare per evitare il fallimento dei negoziati sull’accordo quadro.

Per saperne di più: Comunicato stampa dell’11 agusto 2018 «Misure di accompagnamento e protezione dei lavoratori»; Contributi nella Newsletter n. 4 (4.9.2018, in francese) e n. 5 (4.1.2019, in tedesco)

Politica per le PMI

Se il 98% delle imprese dà lavoro a meno di 50 persone e insieme forniscono quasi il 50% dei posti di lavoro, e se inoltre hanno anche un basso tasso di sindacalizzazione, questa parte dell’economia è quella sulla quale i socialdemocratici sono tenuti a focalizzare la propria attenzione. Molti membri del PS e molti elettori del PS possiedono e gestiscono PMI o sono dipendenti di PMI. Questo segmento di attività diventerà ancora più importante in futuro con l’espansione dell’economia delle piattaforme informatiche.

Le proposte per le PMI riguardano:

  • Alcune normative dovrebbero essere rese più dipendenti relativamente alle dimensioni dell’azienda. Ciò include anche la necessità di flessibilità nel diritto del lavoro rispetto alle interdipendenze tra lavoratori dipendenti e lavoratori autonomi.
  • I fattori Soft spesso offuscano il rapporto tra l’amministrazione e le aziende, le interazioni dovrebbero essere intensificate, ad esempio attraverso scambi di lavoro e tirocini.
  • Nella discussione si pone la domanda relativa all’esistenza di un margine di manovra per le microimprese, in un campo definito come quello delle condizioni di lavoro, che consenta una sorta di sistema a punti, con il quale le aziende potrebbero avere facilitazioni riguardanti condizioni di flessibilità per i loro dipendenti agevolando nel contempo anche maggiori concessioni ai dipendenti stessi.
  • Diverse richieste sono dedicate alla facilitazione della creazione di imprese (voucher imprenditoriali; finanziamento della fase di crescita delle imprese; sostegno alla creazione di imprese in campo amministrativo), alle semplificazioni in campo previdenziale, alla rappresentanza degli interessi delle PMI attive a livello internazionale e allo Stato come acquirente di servizi
  • Infine, per tutelare i dipendenti, si suggerisce la creazione di uffici di difensori civici regionali, laddove non esistano commissioni professionali paritetiche ed i sindacati sono deboli o poco presenti.


Il PS deve essere anche il portavoce delle piccole e piccolissime imprese.

Per saperne di più: «Vorschlag der Reformplattform für eine SP-KMU-Politik» (Settembre 2019, sommaire en français)

Difesa Nazionale

La piattaforma riformista del PS si impegna a favore dell’esercito. La politica di sicurezza è un compito centrale dello Stato, perché solo uno Stato sicuro garantisce stabilità e libertà per tutti. L’esercito garantisce il mantenimento della neutralità e quindi quella posizione indipendente della Svizzera che consente una politica di pace attiva nonché un impegno diplomatico.
La situazione geopolitica, che oggi è diventata più insicura e minacciosa, soprattutto a causa della politica aggressiva delle superpotenze russa e cinese, con il contemporaneo ripiegamento degli Stati Uniti, richiede una politica di sicurezza europea forte e unita. In quanto Paese neutrale al centro dell’Europa, la Svizzera deve garantire la propria difesa, sviluppando al contempo la cooperazione e il coordinamento, senza però dipenderne, con la NATO.

Su alcuni temi di attualità, la Piattaforma riformista assume la seguente posizione:

  • Il numero dei membri delle forze armate deve essere ridotto a 80.000, e a tal fine occorre investire maggiormente nella formazione e nell’attrattiva del servizio militare. L’esercito di milizia dovrebbe concentrarsi sulla diversità e adottare attivamente misure per rendere il servizio militare attraente anche per le donne. Sono necessarie maggiori risorse di personale per il Corpo delle Guardie di confine alfine di garantire la migliore sicurezza possibile, soprattutto perché tra i rifugiati vi sono potenzialmente persone con intenzioni pericolose (terroristi, rimpatriati radicali dalle zone di guerra).
  • I compiti di polizia aerea e di difesa dello spazio aereo fanno parte dei compiti dell’esercito e devono essere svolti sull’arco delle 24 ore. La piattaforma riformista supporta l’acquisto di un massimo di 30 nuovi caccia. La difesa dello spazio aereo deve essere organizzata in coordinamento con i paesi circostanti. Si deve cercare una maggiore cooperazione che garantisca l’indipendenza e la neutralità, in particolare per quanto riguarda una politica estera attiva.
  • Uno dei principali punti focali della difesa nazionale è quello della cyberdifesa. In questo ambito devono essere utilizzati più fondi dal bilancio dell’esercito. Anche la cooperazione internazionale in questo settore deve essere rafforzata.
  • Le forze armate dovrebbero assumere sempre più compiti di costruzione della pace e di cooperazione internazionale. I progetti di cooperazione con la NATO devono essere intensificati e la partecipazione ai progetti del Partenariato per la Pace deve essere ampliata.
  • L’obbligo di sparare fuori servizio deve essere abolito. L’addestramento al tiro al bersaglio e la pratica del tiro al bersaglio dovrebbero essere integrati nel servizio militare. Per ridurre i rischi per la sicurezza, le armi dell’esercito dovrebbero essere conservate nell’armeria.
  • Il servizio civile svolge un ruolo importante in vari settori come la scuola, l’assistenza sanitaria e i servizi sociali. L’esercito deve investire nell’addestramento e nel rendere più attraenti i suoi servizi invece di ostacolare l’impiego nel servizio civile per avere i militi di cui necessita.
  • Un servizio di intelligence efficace richiede competenze e risorse sufficienti che possono essere ampliate in modo flessibile a seconda della situazione di minaccia internazionale. Tuttavia, devono essere garantiti i prerequisiti legali per le attività di intelligence individuali e il controllo dei servizi da parte di organismi indipendenti. I servizi segreti devono cooperare più intensamente con i servizi di altri Stati amici.


Per saperne di più:
Presa di Posizione «Sicurezza publica» (Gennaio 2018)

Politica agricola: sovranità alimentare

La posizione della piattaforma riformista sulle due iniziative: “Iniziativa per la sovranità alimentare” e “Iniziativa per un’alimentazione equa” (referendum 23.9.2018) ha segnato posizioni socialiste liberali fondamentali in materia di politica agricola. Entrambe le iniziative miravano a promuovere l’agricoltura svizzera e contenevano richieste meritevoli di sostegno (ad es. la libertà dall’ingegneria genetica), ma anche disposizioni che non potevano essere attuate o che erano indesiderabili. L’agricoltura, già fortemente regolamentata, sarebbe stata controllata in modo ancora più forte dallo Stato mediante ulteriori regolamentazioni.

L’iniziativa “Sovranità alimentare” voleva difendere con tutti i mezzi lo status quo nell’agricoltura svizzera e migliorare la situazione dei contadini dando allo Stato un ruolo centrale. In particolare:

  • La Confederazione avrebbe dovuto garantire l’aumento del numero di persone occupate nell’agricoltura. Ciò avrebbe comportato una riduzione dell’efficienza dell’agricoltura.
  • Al fine di mantenere e promuovere la produzione nazionale, tutte le importazioni agricole che non sono prodotte in conformità alle norme sociali ed ecologiche svizzere avrebbero dovuto essere vietate o essere assoggettate a dazi doganali.


Anche il concetto di frontiere chiuse faceva parte dell”Iniziativa per un’alimentazione equa”, motivo per cui nemmeno questa iniziativa avrebbe potuto essere sostenuta dalla piattaforma riformista.

Entrambe le iniziative popolari contraddicevano i principi della politica agricola del PS Svizzero:
L’agricoltura deve essere compensata con pagamenti diretti in cambio di servizi che essa fornisce per l’ambiente e che non sono coperti dai prezzi di mercato. Inoltre, l’agricoltura è rafforzata soprattutto orientando la produzione verso i consumatori. Aumenta il proprio valore aggiunto grazie alla vicinanza al mercato e alla qualità, e non grazie a un ulteriore controllo statale. Questa vicinanza al mercato si esprime anche in una cauta apertura nei confronti del mercato che favorisce notevolmente la qualità della produzione svizzera (ad es. vino, formaggio). Questa strategia viene perseguita anche dalle associazioni Bio Suisse, IP Suisse e Suckler Cow Svizzera, nonché da molti venditori diretti e da marchi regionali.

Per saperne di più: «Reinen Wein einschenken – 2 x Nein zu beiden Agrarinitiativen» (nella Newsletter Nr. 4 del 4.9.2018, in francese)

Servizio pubblico: PostFinance

PostFinance, un’affiliata della Posta Svizzera SA, si trova sempre più in difficoltà. La ragione è da ricercarsi nelle disposizioni di legge restrittive che le impediscono di prestare i 120 miliardi di franchi che gestisce con ipoteche e prestiti. È consentito solo l’investimento del denaro affidatole. Ciò significa che non è possibile guadagnare altro denaro in una fase di bassi tassi di interesse. La crescente debolezza dei ricavi di PostFinance minaccia l’intero gruppo Posta e quindi una parte importante del servizio pubblico in Svizzera. Il PS ha la particolare responsabilità di trovare una soluzione praticabile a questo problema, finora invece bloccato dalla politica.

PostFinance deve intervenire con urgenza e sono necessarie soluzioni per far fronte all’andamento negativo dei suoi utili. L’adattamento del modello di business attraverso l’accesso al mercato del credito e dei mutui (licenza bancaria) è inevitabile.

La licenza bancaria deve essere accompagnata da un mandato di prestazione, ma ciò non deve compromettere la competitività di PostFinance:

  • Garantire la fornitura di base dei servizi di pagamento;
  • Restrizioni nel trattamento dei dati dei clienti in concorrenza con altre banche;
  • Contratto collettivo di lavoro per il personale;
  • Servizi speciali, ad esempio come banca per la promozione del clima.


PostFinance necessita di un capitale proprio supplementare di almeno 2,3 miliardi di franchi per il suo approvvigionamento. Valgono pertanto le seguenti priorità:

  • Rinuncia temporanea o riduzione del trasferimento dell’utile da parte di Posta SA alla Confederazione
  • Conservazione dell’utile o trasferimento di utili da PostFinance a Posta SA (circa 0,3 miliardi di franchi)
  • Approvvigionamento di circa 2 miliardi di franchi di capitale proprio per il modello di business ampliato (licenza bancaria con accesso al mercato ipotecario e creditizio). Le seguenti priorità si applicano all’acquisizione di capitale proprio
    • Approvazione del Consiglio federale che consente alla Posta di emettere un’obbligazione per la capitalizzazione di PostFinance SA; remunerazione della Posta da parte di PostFinance
    • Sovvenzione federale per un importo di circa 2 miliardi di franchi che deve essere remunerato con interessi o compensato da un mandato di prestazione
    • Sovvenzione della Confederazione di circa 1 – 1,35 miliardi di euro 1 – 1,35 miliardi di franchi in combinazione con una garanzia esplicita della Confederazione a copertura del 35 – 50% del capitale proprio supplementare
    • Parziale privatizzazione del 30 – 40% del capitale sociale


Tenendo conto della situazione maggioritaria in parlamento e della popolazione, una parziale privatizzazione potrebbe essere l’intersezione che rende possibile la riforma di PostFinance, così come accaduto per Swisscom.

Per saperne di più: Papier de position «Aperçu de la plateforme réformiste pour l’avenir de PostFinance» (Settembre 2019, sommaire en français)

Sicurezza pubblica

La protezione riguardante la sicurezza pubblica comprende elementi preventivi e repressivi. La repressione ha anche un effetto preventivo, in quanto l’autore del reato deve essere impedito di commettere altri reati in futuro. Tuttavia, la repressione deve anche soddisfare la richiesta della società di una giusta punizione. Il Partito socialdemocratico ha tradizionalmente difficoltà con la politica di sicurezza in generale e con quella repressiva in particolare. Ciò dà alle vittime, o alle persone che si sentono minacciate, la sensazione di essere abbandonate. La piattaforma riformista del PS si impegna a favore di una politica di sicurezza mista di prevenzione e repressione.

Prevenzione

  • La presenza della polizia ha un effetto preventivo e dà alla popolazione una sensazione di sicurezza. La presenza della polizia dovrebbe pertanto essere adeguatamente rafforzata, ove necessario.
  • I poliziotti e le poliziotte vengono sempre più spesso aggredite/i nell’esercizio delle loro funzioni. Il diritto penale dovrebbe essere rafforzato per proteggerle/i. Tali reati dovrebbero essere perseguiti in modo coerente e d’ufficio.
  • Lo scambio di dati è particolarmente importante nei casi di violenza domestica e di aggressioni sessuali. Le disposizioni in materia di protezione dei dati dovrebbero essere adeguate di conseguenza.
  • Per combattere la criminalità, le forze dell’ordine hanno bisogno di buone strutture di monitoraggio su Internet. Per prevenire gli abusi, il loro uso deve essere chiaramente regolato dalla legge e controllato da organismi indipendenti.
  • La cooperazione internazionale deve essere rafforzata e semplificata in caso di reati con collegamenti internazionali, come il terrorismo, la tratta di esseri umani e la criminalità informatica.
  • Per consentire alle forze dell’ordine di scongiurare gravi pericoli come gli atti terroristici, gli strumenti pertinenti come l’espulsione degli stranieri, le restrizioni, gli obblighi di segnalazione e le possibilità di controllo devono essere ampliati per le persone che presentano un alto potenziale di compimento di reati (consumatori di contenuti radicali su Internet, ecc.). Al tempo stesso, tuttavia, poiché tali misure sono adottate fondandosi su sospetti, i prerequisiti devono essere chiaramente definiti e i controlli costituzionali devono essere ampliati e garantiti.


Persecuzione penale

  • Occorre utilizzare meglio il quadro sanzionatorio esistente per i reati gravi e aumentarlo per i reati violenti e sessuali.
  • La portata delle condanne condizionali dovrebbe essere limitata ai casi in cui la prognosi è reale e fondata.
  • La politica esistente in materia di droga deve essere ulteriormente sviluppata e, come primo passo, l’uso di droghe leggere per gli adulti deve essere legalizzato. La produzione ed il traffico devono essere regolamentate e gli abusi (in particolare nell’ambito della protezione dei minori) devono essere combattuti. Occorre investire nella prevenzione, con particolare attenzione ai giovani e alla riduzione degli effetti dannosi.
  • I trasgressori stranieri che hanno commesso reati medi o gravi devono essere costantemente espulsi. Nel caso di stranieri che risiedono in Svizzera da molto tempo o che sono addirittura nati in Svizzera, tuttavia, l’allontanamento dovrebbe essere possibile solo per i reati più gravi.
  • La violenza domestica deve essere combattuta in modo efficace. In caso di recidiva, le autorità di perseguimento penale possono impedire alla vittima di rinunciare a ricorrere al perseguimento penale a causa della pressione del partner.
  • L’attuale diritto penale minorile, che si basa sul principio educativo, mettendo in secondo piano la punizione, è molto efficace. D’altra parte, però, nel caso di pene severe, deve essere possibile punire i minori in modo appropriato e, se c’è una minaccia per la sicurezza pubblica, devono essere possibili anche misure di diritto civile. Anche il lavoro di prevenzione è fondamentale per contrastare la delinquenza giovanile.


Per saperne di più
: Presa di posizione «Sicurezza publica» (Gennaio 2018)

Economia sociale di Mercato

Vantaggi dell’economia di mercato

  • L’economia di mercato offre opportunità di sviluppo personale e imprenditoriale, un fattore di successo centrale per la nostra economia.
  • L’orientamento competitivo dell’economia è generalmente migliore della pianificazione statale per trovare risposte ai bisogni delle persone e per promuovere la creatività e l’innovazione. Il mercato regola la domanda e l’offerta, la formazione dei prezzi e la qualità in modo decentrato e relativamente efficiente. Un’eccezione è rappresentata dalla fornitura di infrastrutture di base per la popolazione: in questo caso, i monopoli statali o i contratti di prestazione statali con aziende private si sono dimostrati efficienti e convenienti.
  • Il mercato offre soluzioni liberali: i consumatori attenti alla sostenibilità (con le loro decisioni di acquisto) e i proprietari di capitale (con le loro decisioni di investimento) incoraggiano l’autoregolamentazione responsabile dal punto di vista ambientale e sociale in molte aziende. Anche la pressione dell’opinione pubblica ed i media svolgono un ruolo importante di vigilanza liberale sulle dinamiche di mercato. Un prerequisito è senza dubbio un’informazione sufficientemente trasparente su prodotti e servizi. Sono necessarie etichette e certificazioni affidabili.
  • L’economia di mercato nel suo complesso aumenta notevolmente il benessere generale.


Svantaggi dell’economia di mercato, che devono essere limitati dalla regolamentazione

  • L’economia di mercato tende inevitabilmente al dominio monopolistico del mercato. Ciò deve essere costantemente impedito dalle leggi sui cartelli e sulla concorrenza.
  • Gli interessi legittimi che vengono presi troppo poco in considerazione nel libero mercato devono essere tutelati (ad es. educazione, tutela dell’ambiente, diversità dei media, assistenza sanitaria, previdenza per la vecchiaia, diritti dei dipendenti e dei consumatori, affittuari, pianificazione territoriale e insediativa, considerazione per le generazioni future). Oltre ai requisiti di legge, è necessaria una pressione dell’opinione pubblica per una responsabilità aziendale più ecologica, oltre che sociale e dei diritti umani.
  • Il mercato è egoista e non ha una coscienza sociale. Ha bisogno di misure normative per correggere le disuguaglianze economiche e sociali.
  • Non deve essere tollerata l’esternalizzazione dei costi degli oneri ambientali e sanitari (CO2, emissioni di particolato, rumore, ecc.); i costi sostenuti devono essere internalizzati.
  • Sono necessari incentivi economici e condizioni quadro che rafforzino le prospettive a lungo termine delle imprese e contrastino l’attività economica orientata solo al massimo profitto a breve termine (secondo i risultati trimestrali). Ad esempio, si dovrebbe esaminare la possibilità di integrare nel diritto societario misure proporzionalmente efficaci.


In questo contesto, l’idea di cooperazione dovrebbe essere ulteriormente sviluppata anche per il futuro.

Un elemento centrale dell’economia sociale di mercato è quindi uno stato forte ed efficiente che limita gli effetti negativi sopra elencati e protegge gli interessi della collettività.

Valori socialisti liberali

Uguaglianza, Inclusione, Contro la discriminazione

Difendiamo l’uguaglianza di tutte le persone. Tutte le persone dovrebbero essere accettate nella loro individualità ed essere parte della società (inclusione). Lo Stato deve creare le condizioni quadro in modo tale che ogni persona possa sviluppare il proprio potenziale nella forma di vita che sceglie. Per questo motivo ci opponiamo a qualsiasi forma di discriminazione.

Economia forte, distribuzione della ricchezza, pari opportunità, solidarietà

Siamo a favore di un’economia forte. È la base per posti di lavoro sicuri, buone condizioni di lavoro e benessere sociale.
Allo stesso tempo, ci impegniamo per una migliore distribuzione della ricchezza e delle prospettive di vita e per una coerente parità delle opportunità. Questa è la base della responsabilità individuale e della stabilità sociale. L’istruzione e la lotta contro la povertà sono di fondamentale importanza per le pari opportunità. Ci battiamo per la solidarietà sociale.

Liberale

Noi siamo per una società aperta di individui autodeterminati. La libertà delle persone deve essere protetta da interventi statali ingiustificati e da attacchi da parte di organizzazioni e imprese private.

Apertura e impegno per la pace, i diritti umani, la sicurezza e la stabilità

Sosteniamo un ruolo attivo della Svizzera per più pace, sicurezza e stabilità – in Europa e nel mondo intero. In quanto Paese prospero e neutrale, la Svizzera ha un obbligo particolare nel ricoprire un ruolo attivo nel mondo.

Patria

Affermiamo un legame con la nostra patria e la nostra cultura che rende possibile anche la diversità e il cambiamento e non permette di tendere all’omogeneità e all’esclusione. Allo stesso tempo, assumiamo un atteggiamento cosmopolita e ci impegniamo nello scambio e nella cooperazione con persone di altri paesi e culture.

Protezione del clima e dell’ambiente, creazione di un ambiente degno di essere vissuto

Siamo impegnati nella conservazione delle risorse naturali e sosteniamo l’intervento del governo a beneficio delle generazioni future per raggiungere questo obiettivo. Usiamo i nostri poteri per contrastare il riscaldamento globale. Siamo anche impegnati a dare forma a città, agglomerati, villaggi e regioni vivibili. Così facendo, accettiamo di fare concessioni per raggiungere altri obiettivi.

Stato che promuove il dinamismo delle istituzioni

Ci impegniamo a favore di istituzioni pubbliche efficienti ed efficaci.
Siamo a favore di uno Stato che stabilisca condizioni quadro efficaci. Allo stesso tempo, rifiutiamo l’eccesso di regolamentazione e l’eccessivo dirigismo statale.

Disponibilità alla cooperazione e al compromesso, politica orientata alle soluzioni

Siamo consapevoli del fatto che in Svizzera si possono trovare soluzioni solo con maggioranze che procedano oltre gli steccati di partito. I compromessi sono un mezzo per partecipare efficacemente all’azione politica. Il PS è credibile tra la popolazione solo se è in grado di negoziare soluzioni ampiamente accettate e praticabili per gli interessi che rappresenta.
Rifiutiamo il principio di insistere su esigenze massimalistiche, poiché limitano il campo d’azione del PS e il suo potere di plasmare gli eventi e, non da ultimo, ne danneggia la credibilità nei confronti dell’elettorato.

Per saperne di più: «Documento di base della piattaforma riformista» (Giugno 2017); «Stellungnahme zum neuen Wirtschaftskonzept der SP Schweiz „Unsere Wirtschaft“» (Novembre 2018)

Imposte: Iniziativa 99%

L’iniziativa GISO sostenuta dal PS Svizzero vuole che: “Le quote di reddito da capitale superiori a un importo stabilito dalla legge siano tassabili al 150 per cento”. I promotori propongono un’importo di 100’000.- franchi. Un reddito da capitale di 250’000.- franchi, ad esempio, verrebbe tassato come se il reddito fosse di 325’000.- franchi. Ciò comporta un’imposta di penalizzazione di circa il 40%. Gli iniziativisti sostengono che con questo provvedimento perseguono i “super-ricchi” del nostro Paese per combattere le disuguaglianze nella ripartizione della ricchezza.

La piattaforma riformista respinge questa iniziativa. Contrariamente alle intenzioni di GISO, l’iniziativa non ha lo scopo principale di tassare le fasce “super-ricche” della popolazione e non rappresenta una tassazione equa.

  • L’iniziativa crea nuove ingiustizie e mette il PS fuori gioco riguardo l’argomento più efficace contro i privilegi fiscali. Le persone fisiche dovrebbero essere tassate in base ai loro risultati economici – ma secondo l’iniziativa, le persone fisiche con redditi identici saranno tassate “normalmente” (salari) o con un supplemento del 50% (reddito da capitale). Cosa c’è di giusto in questa soluzione?
  • L’iniziativa colpisce prima di tutto i proprietari di PMI e i liberi professionisti. Essi costruiscono la loro previdenza per la vecchiaia, ad esempio acquistando un condominio per 3 – 5 milioni di franchi (e pagandolo con gli anni) o vendendo la loro azienda e vivendo con il reddito da investimento nella vecchiaia. Sono questi i “super ricchi” che il PS vuole punire? Che razza di politica economica confusionaria è questa?
  • L’iniziativa colpisce l’intera classe media. I dipendenti che, quando andranno in pensione, avranno versato, ad esempio, 500.000 Fr. del capitale di vecchiaia risparmiato, pagheranno le tasse su questo capitale (“grazie” all’iniziativa) come se fosse un importo di 700.000 Fr. Il carico fiscale può quindi aumentare dell’80% a causa della tassazione progressiva. È questa la giustizia fiscale? E sarebbero questi i “super-ricchi” contro cui GISO lancia un’iniziativa sostenuta dal PS?


Una tale iniziativa è contraria ai nostri principi, perché ci preoccupiamo di combattere i privilegi fiscali e di garantire la tassazione in base ai risultati economici. L’iniziativa GISO silura la strategia sin qui affermata dal PS.
Ma c’è effettivamente bisogno di un’azione in termini di giustizia fiscale: i privilegi sulla tassazione dei dividendi devono essere combattuti; oppure le plusvalenze che finora sono state esenti da imposte devono essere tassate (al 100% e non al 150%). Anche l’imposta sulle successioni sarebbe equa (con un limite di esenzione sufficientemente elevato e condizioni speciali per gli accordi di successione per le PMI).

Per saperne di più: «Hände weg von dieser Initiative – sie ist nicht ganz 100%» (nel Comunicato stampa del 4 ottobre 2017 in tedesco solamente e nella Newsletter Nr. 2 del 16.1.2018)